La festa e la ragazza
di Francesca Valente
A Ostuni, ogni 26 agosto da più di trecento anni, al culmine di tre giorni di festa collettiva e partecipatissima, una processione attraversa la città con la statua del santo protettore Oronzo. A scortarla - in un intrico strettissimo di religiosità residua e boria strapaesana, strenua appartenenza e ricerca di consenso - la Cavalcata in costume.
Con ‘La festa e la ragazza’, Francesca Valente, ostunese, fornisce uno studio sulla storia e sul senso del mito fondante della sua città; e mette in scena non solo l’etnografia di una devozione popolare dell’Alto Salento, ma anche un percorso intenso e disarmato di autoanalisi che la rende - camuffata da osservatrice sul campo o rivestita solo delle sue emozioni - la vera protagonista dell’evento.
Che non è forse più solo la festa - o la sua sostanziale scomparsa nel gorgo della modernità - quanto la riconquista piena e consapevole delle proprie radici.
di Francesca Valente
A Ostuni, ogni 26 agosto da più di trecento anni, al culmine di tre giorni di festa collettiva e partecipatissima, una processione attraversa la città con la statua del santo protettore Oronzo. A scortarla - in un intrico strettissimo di religiosità residua e boria strapaesana, strenua appartenenza e ricerca di consenso - la Cavalcata in costume.
Con ‘La festa e la ragazza’, Francesca Valente, ostunese, fornisce uno studio sulla storia e sul senso del mito fondante della sua città; e mette in scena non solo l’etnografia di una devozione popolare dell’Alto Salento, ma anche un percorso intenso e disarmato di autoanalisi che la rende - camuffata da osservatrice sul campo o rivestita solo delle sue emozioni - la vera protagonista dell’evento.
Che non è forse più solo la festa - o la sua sostanziale scomparsa nel gorgo della modernità - quanto la riconquista piena e consapevole delle proprie radici.
di Francesca Valente
A Ostuni, ogni 26 agosto da più di trecento anni, al culmine di tre giorni di festa collettiva e partecipatissima, una processione attraversa la città con la statua del santo protettore Oronzo. A scortarla - in un intrico strettissimo di religiosità residua e boria strapaesana, strenua appartenenza e ricerca di consenso - la Cavalcata in costume.
Con ‘La festa e la ragazza’, Francesca Valente, ostunese, fornisce uno studio sulla storia e sul senso del mito fondante della sua città; e mette in scena non solo l’etnografia di una devozione popolare dell’Alto Salento, ma anche un percorso intenso e disarmato di autoanalisi che la rende - camuffata da osservatrice sul campo o rivestita solo delle sue emozioni - la vera protagonista dell’evento.
Che non è forse più solo la festa - o la sua sostanziale scomparsa nel gorgo della modernità - quanto la riconquista piena e consapevole delle proprie radici.
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